SEGUICI SU INSTAGRAM
29 Agosto2025 - di Marco Piasentin
EuroBasket non smette di sorprendere e la terza giornata conferma quanto il torneo sia aperto e ricco di colpi di scena. Tra conferme delle big, partite equilibrate risolte solo negli ultimi minuti e qualche risultato inatteso, i gironi iniziano a delinearsi con maggiore chiarezza.
Partita senza storia: la Germania scappa subito (+10 dopo il primo quarto, +17 all’intervallo) e controlla fino alla fine con autorità. Dennis Schröder (23 punti) e Franz Wagner (21) guidano la squadra tedesca, che gira a meraviglia e manda un chiaro segnale di solidità. La Svezia non riesce mai a trovare ritmo né soluzioni offensive adeguate: gara a senso unico.
Avvio a sorpresa con la Repubblica Ceca avanti di 6 alla fine del primo quarto, ma poi la Turchia cambia marcia e ribalta la sfida con decisione. Alperen Şengün è mostruoso: 23 punti, 12 rimbalzi e 9 assist e quindi tripla doppia sfiorata, mentre Cedi Osman contribuisce con 21 punti. Ai cechi non basta la grande prova di Petr Peterka (23 punti, 9/13 dal campo): la fisicità e il talento dei turchi fanno la differenza nella ripresa.
Prestazione dominante della Lituania, che indirizza la gara sin dall’inizio: +11 dopo il primo quarto e +19 a metà. Spettacolare Rokas Jokubaitis, autore di 21 punti e 12 assist, autentico regista e trascinatore. Jonas Valančiūnas vince nettamente il duello con Nikola Vučević: 19 punti con 8/9 al tiro (incluso 3/4 da tre) contro i 20 del montenegrino, prodotti però con un modesto 8/17. La Lituania conferma così di essere tra le più solide pretendenti al titolo.
Derby baltico intenso e combattuto fino alla sirena. L’Estonia comanda a lungo, ma la Lettonia rimonta nella ripresa e nell’ultimo quarto si assiste a una fase surreale: per cinque minuti non segna nessuno. Poi ci pensa Kristaps Porziņģis, che sale in cattedra e firma 8 degli ultimi 9 punti della sua squadra, decidendo la sfida. Chiude con 26 punti e 7 rimbalzi, unico lettone in doppia cifra. Il parziale dell’ultimo quarto recita un eloquente 9-9: più che spettacolo, pura lotta.
Show assoluto di Lauri Markkanen, che in appena 23 minuti segna 43 punti (29 già all’intervallo), dominando una Gran Bretagna incapace di contenerlo. Tutto il resto è contorno: bene Olivier Nkamhoua (Varese) con 13 punti e 7 rimbalzi, ma la partita è un monologo finlandese dall’inizio alla fine. La differenza di talento e ritmo appare fin troppo evidente.
La Serbia conferma la propria forza, ma deve sudare per domare un Portogallo combattivo. Dopo un primo tempo equilibrato, nel terzo quarto sale in cattedra Nikola Jokić, che chiude con 23 punti e 10 rimbalzi, dominando sotto canestro e aprendo la fuga decisiva. La partita è segnata anche dall’espulsione di Filip Petrušev, colpevole di un pugno a Bruto, migliore dei lusitani con 22 punti e 9 rimbalzi. Meno incisivo rispetto all’esordio Neemias Queta, fermato a soli 6 punti.